Il rating bancario è uno degli strumenti più rilevanti per valutare la stabilità finanziaria delle istituzioni creditizie e per le imprese che cercano di accedere a prestiti o finanziamenti.
PrestitoQui, motore di ricerca specializzato nel collegare utenti a finanziarie e banche autorizzate dalla Banca d’Italia, è qui per chiarire tutto ciò che c’è da sapere sul tema.
In questo articolo esploreremo cos’è il rating delle banche, come si calcola, quali sono le principali classi e quali banche italiane ed europee si distinguono per affidabilità.
Cosa è il rating bancario?
Il rating bancario è una valutazione che misura l’affidabilità creditizia di un’istituzione finanziaria o di un’azienda. In altre parole, indica la probabilità che l’impresa o la banca siano in grado di onorare i propri debiti in un determinato periodo.
Questo indicatore è particolarmente utile per:
- Determinare il tasso di interesse applicabile a un prestito.
- Valutare il rischio per gli investitori e le controparti finanziarie.
Il rating può essere assegnato da agenzie esterne specializzate come Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch Ratings, oppure calcolato internamente dalle banche seguendo modelli approvati dalla Banca d’Italia.

Quali sono le classi di rating?
Le classi di rating bancario seguono una scala crescente di rischio, che va da AAA (massima affidabilità) a D (default).
Questi livelli, stabiliti da agenzie di rating sopra citate, rappresentano la capacità di un’istituzione o azienda di adempiere ai propri obblighi finanziari.
Ecco una panoramica completa delle classi:
- AAA: Valutazione massima. L'azienda o banca ha un’eccellente capacità di ripagare il prestito anche in situazioni economiche avverse. È il livello più sicuro e stabile.
- AA: Elevata affidabilità con una minima esposizione al rischio. Eventuali problemi economici difficilmente influenzerebbero la capacità di rimborso.
- A: Forte capacità di restituzione del prestito, ma una sensibilità maggiore agli eventi economici negativi.
- BBB: Livello medio, considerato ancora “investment grade”. L'affidabilità è sufficiente, ma esposta a rischi in caso di instabilità economica prolungata.
- BB: Questo livello segna il confine tra “investment grade” e “speculative grade”. L'impresa o banca può adempiere agli impegni nel breve periodo, ma presenta vulnerabilità significative nel medio-lungo termine.
- B: Alta vulnerabilità, soprattutto in caso di scenari economici sfavorevoli. La capacità di rimborso esiste, ma è fragile e dipendente da condizioni esterne favorevoli.
- CCC: Rischio molto elevato. L’impresa è esposta a una concreta possibilità di insolvenza in presenza di tensioni economiche.
- CC: Situazione critica. L’azienda o banca è estremamente vulnerabile e difficilmente sostenibile nel lungo termine.
- C: Indica un’azienda o banca già in forte crisi, spesso con istanze di fallimento già avviate, sebbene possa ancora effettuare alcuni pagamenti.
- RD: Rischio di default parziale. Significa che l’impresa ha mancato il pagamento di alcune obbligazioni ma non è ancora in fallimento completo.
- D: Default completo. L’azienda o banca non è in grado di onorare i propri obblighi finanziari ed è tecnicamente insolvente.
Come verificare il proprio rating bancario?
Per un’azienda, conoscere il proprio rating bancario è essenziale per accedere a linee di credito vantaggiose. Ecco come verificarlo:
- Richiesta diretta alla banca: Contatta il tuo istituto di credito e richiedi il calcolo del rating interno.
- Consultazione delle agenzie di rating: Se la tua impresa è valutata da agenzie esterne, puoi consultare i loro report.
- Centrale dei Rischi: Attraverso questo sistema informativo gestito dalla Banca d’Italia, puoi ottenere una panoramica delle segnalazioni legate ai tuoi finanziamenti.
- Tool online specializzati: Strumenti come quelli offerti da PrestitoQui possono aiutarti a confrontare le opzioni di finanziamento in base alla tua situazione creditizia.
Rating interno ed esterno: quali sono le differenze?
Quando un’azienda richiede un finanziamento, il rating bancario gioca un ruolo determinante nel processo di valutazione del rischio.
Le banche possono affidarsi a due approcci principali per calcolare il rating: interno o esterno. Entrambi i metodi hanno caratteristiche e finalità specifiche, vediamole nel dettaglio.

Cos’è il rating interno?
Il rating interno è sviluppato direttamente dalla banca che elabora la valutazione sulla base di modelli di analisi approvati da autorità di regolamentazione come la Banca d’Italia.
Questo metodo consente all’istituto di credito di personalizzare il processo di analisi e di adattarlo al profilo del richiedente. La banca considera tre categorie principali di informazioni:
- Dati quantitativi: Questi includono gli indicatori finanziari più rilevanti, come l’utile netto, l’EBITDA (margine operativo lordo), il capitale circolante netto e altri parametri legati alla stabilità economica dell’azienda.
- Dati qualitativi: Si analizzano elementi come la struttura dell’azienda, la governance, il settore di mercato e la competitività.
- Andamento finanziario: Si valutano i comportamenti passati dell’azienda, come il rispetto delle scadenze nei pagamenti, eventuali sconfinamenti o insoluti e la gestione dei rapporti con i creditori.
Cos’è il rating esterno?
Il rating esterno, invece, viene assegnato da agenzie specializzate indipendenti, riconosciute a livello internazionale. In Europa, queste agenzie sono registrate presso l’ESMA (European Securities and Markets Authority). Tra le più autorevoli troviamo:
- Standard & Poor’s
- Moody’s
- Fitch Ratings
- Cerved Rating Agency (specifica per il mercato italiano)
Queste agenzie forniscono una valutazione obiettiva basata su criteri standardizzati, rendendo i rating esterni utili per il confronto tra aziende o istituti di credito in diversi paesi.
Quale metodo viene preferito?
Entrambi i tipi di rating sono essenziali, ma vengono utilizzati in contesti diversi:
- Le banche spesso si affidano al rating interno per valutare piccoli e medi imprenditori, sfruttando la conoscenza diretta del cliente e adattando il modello di valutazione.
- Il rating esterno è invece cruciale per investitori e grandi aziende, che necessitano di un’indicazione imparziale e comparabile a livello internazionale.
Perché è importante comprendere le differenze?
Conoscere se il proprio rating è determinato internamente o esternamente aiuta le aziende a prepararsi meglio, fornendo documenti e informazioni mirate per migliorare la valutazione.
Inoltre, questo consente di individuare le aree critiche su cui lavorare per accedere al credito in modo più vantaggioso.
Rating banche italiane vs europee: cosa cambia?
A livello europeo, il rating bancario è regolamentato da normative uniformi, ma ci sono differenze tra i mercati nazionali.
Le banche italiane, ad esempio, spesso devono fare i conti con un più alto livello di crediti deteriorati rispetto a paesi come Germania o Francia.
Tuttavia, l’implementazione delle direttive di Basilea ha contribuito a migliorare la solidità del sistema bancario italiano negli ultimi anni.
Tra le banche europee, spiccano istituzioni come Deutsche Bank e BNP Paribas, con rating generalmente elevati, a indicare una maggiore capacità di resistenza agli shock economici.
Perché il rating bancario è cruciale per le imprese?
Un buon rating bancario non è solo un lasciapassare per accedere al credito, ma rappresenta anche uno strumento strategico per la gestione aziendale. Le imprese con rating elevati beneficiano di:
- Tassi di interesse più bassi: Un minore costo del debito significa maggiori risorse per investimenti e crescita.
- Maggiore credibilità sul mercato: Un’azienda finanziariamente solida attira più facilmente partner e clienti.
D’altro canto, un rating basso può compromettere l’accesso al credito e aumentare il costo dei finanziamenti, limitando la competitività dell’impresa.
Come migliorare il rating bancario?
Il rating bancario non è statico. Ecco alcune strategie per migliorarlo:
- Ottimizza il bilancio: Riduci l’indebitamento e aumenta il capitale proprio.
- Mantieni una gestione regolare dei pagamenti: Evita ritardi o insolvenze, poiché queste vengono segnalate alla Centrale dei Rischi.
- Pianifica strategicamente: Una solida pianificazione finanziaria e operativa migliora la percezione dell’affidabilità aziendale.
- Monitora il cash flow: Utilizza strumenti avanzati per tenere sotto controllo i flussi di cassa e prevenire situazioni di crisi.
Conclusioni
Il rating bancario è molto più di un semplice indicatore: è un vero e proprio termometro della salute finanziaria di un’impresa o di un istituto di credito.
Comprenderne il funzionamento e imparare a gestirlo può fare la differenza tra ottenere un finanziamento a condizioni vantaggiose o affrontare difficoltà finanziarie.
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