Oggi parliamo di prestiti per pensionati invalidi civili, cosa sono questi prestito ai pensionati inps e come funzionano.

A differenza di quanto si possa pensare, le banche e gli istituti di credito bancari non negano a priori la possibilità, ad un pensionato invalido civile affetto da una qualsiasi patologia, di richiedere un prestito oppure un finanziamento.

Infatti, i prestiti per invalidi civili possono essere concessi da parte degli istituti di credito a patto che venga prima effettuata un’attenta valutazione dell’effettiva situazione dell'invalido o pensionato.

Per quanto riguarda l’iter per la richiesta di un prestito per invalidi civili, vediamo che questo è del tutto uguale a quello di un normale prestito personale, fatta eccezione per alcuni importanti aspetti.

Nel momento in cui un soggetto con pensione di invalidità si rivolge ad un istituto di credito per effettuare una richiesta di prestito o finanziamento per invalidi, questo, a causa della normativa vigente in materia, non può usufruire della nota formula della Cessione del Quinto, che ad oggi, risulta essere la soluzione maggiormente adottata da tutti quei pensionati che hanno necessità di ottenere un finanziamento.

Come già anticipato però, affinché un istituto di credito eroghi dei prestiti per pensionati invalidi civili, questo deve prima accertarsi riguardo ad alcune importanti condizioni e solo successivamente, il prestito potrà essere di fatto concesso al soggetto che lo ha richiesto.

Prestiti ai pensionati invalidi civili: come funzionano?

I prestiti per pensionati invalidi civili altro non sono che dei normali prestiti personali che vengono richiesti da parte di soggetti dotati di pensione di invalidità.

Come ribadito, il prestito ad un invalido civile può essere concesso solo nei casi in cui il soggetto, al momento della richiesta, sia in grado di rispondere ai requisiti previsti dall’istituto di credito oppure dalla banca al quale si è rivolto.

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Nello specifico, prima che questo tipo di finanziamento venga erogato, è necessario tenere presente che la banca andrà a valutare attentamente alcuni importanti fattori, come ad esempio:

  • L’importo della pensione percepita dal soggetto richiedente,
  • La documentazione medica: utile ad attestare le reali motivazioni per le quali un soggetto percepisce la pensione di invalidità, facendo presente che tutti i documenti verranno analizzati e studiati con massima attenzione anche da parte della compagnia di assicurazione alla quale ci si rivolge,  
  • L’età massima del richiedente: questo dato, in realtà, non è fisso in quanto tende a cambiare a seconda dell’istituto di credito (alcune finanziarie erogano prestiti pensionati fino a 90 anni) oppure della banca alla quale ci si rivolge per la richiesta di prestito
  • Affidabilità creditizia: l’istituto di credito o la banca avrà anche l’importante compito di andare a valutare eventuali segnalazioni al Crif (allo scopo di accertarsi che il richiedente non sia considerato da parte della banca dati come un cattivo pagatore).

Ovviamente, nel caso in cui una banca oppure un istituto di credito conceda il prestito per pensionati invalidi, è necessario ricordare che il rimborso della somma concessa avverrà nelle stesse modalità in cui avviene il rimborso di un normale prestito personale.

Chiaramente, l’istituto di credito, una volta effettuata la domanda di prestito, prima di errogarlo dovrà accertarsi che, in passato, nel caso in cui fossero stati richiesti altri prestiti per pensionati invalidi o siano stati effettuati altri finanziamenti per pensionati, il soggetto richiedente sia stato in grado di restituire l’intero importo della somma concessa senza particolari ritardi oppure senza mancanze.

Quest'ultima, risulta essere una delle condizioni più importanti, in quanto capace di andare ad incidere sull’esito finale della richiesta di prestito per pensionati invalidi civili.

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In quali casi può essere negata la richiesta di prestito?

Nella maggior parte dei casi, una volta che sono state valutate con estrema attenzione tutte le condizioni e nel caso in cui l’esito sia positivo, la banca o l’istituto di credito provvederà ad erogare il prestito per invalidi civili.

D'altro canto, è bene tenere in considerazione che esistono diverse situazioni in cui, a causa di differenti motivi, il prestito potrebbe essere negato al richiedente.

Vediamoli di seguito:

  1. Può dipendere da una pensione troppo bassa oppure da un’età estremamente avanzata (queste due condizioni sono le situazioni che, con maggiore frequenza, causano il diniego da parte degli istituti di credito ad erogare un prestito per pensionati invalidi civili).
  2. Molto spesso, la certificazione medica di invalidità del soggetto richiedente giudichi il prestito troppo rischioso (questo, ad esempio, succede soprattutto nei casi di grave malattia, in quanto la probabilità che il soggetto non possa avere una lunga vita davanti a sé è decisamente alta e dunque, potrebbe non essere in grado di onorare il piano di ammortamento previsto).
  3. Infine, un’altra motivazione per la quale i prestiti a invalidi civili possano essere negati, va ricercata anche nei casi in cui la pensione di invalidità rappresenta l’unica garanzia di rimborso a disposizione dell’istituto di credito (questa situazione viene considerata da parte delle banche molto rischiosa e per questo motivo, la percentuale di rifiuto della richiesta risulta essere particolarmente elevata).
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Prestiti per pensionati invalidi civili INPS: l’importanza di rivolgersi a professionisti

Nei casi di invalidità civile, è bene tenere presente che in molte situazioni, soprattutto quando le condizioni del soggetto richiedente risultano essere particolarmente precarie a causa di una malattia grave, la possibilità che un istituto di credito rifiuti la richiesta di prestito risulta essere estremamente elevata.

Questo perchè l’intera situazione risulterebbe particolarmente rischiosa per l’istituto in termini di rimborso della somma di denaro che è stata concessa al richiedente. 

Per questa ragione, nel momento in cui un soggetto con invalidità civile si rivolge ad un istituto di credito per richiedere un finanziamento che ricade nella categoria dei prestiti agevolati INPS, sarebbe consigliabile farsi aiutare da consulenti esperti in grado di valutare la situazione effettiva.

Questo, risulta essere molto utile allo scopo di evitare di ritrovarsi dinanzi a finti professionisti che potrebbero andare a causare problematiche non indifferenti a soggetti già di per sé affetti da difficoltà di vario tipo.

Un'altra complicazione che può essere anche una opportunità é quella di valutare attentamente le convenzioni INPS prestiti. Vediamo come funzionano queste convenzioni e cosa sono.

Convenzioni INPS prestiti cosa sono?

Le convenzioni INPS per i prestiti a invalidi civili sono accordi stipulati tra l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) e varie istituzioni finanziarie, come banche e società di credito, per offrire condizioni di prestito vantaggiose ai pensionati e ai dipendenti pubblici iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici (ex INPDAP).

Queste convenzioni consentono agli aventi diritto di accedere a diverse forme di credito, come la cessione del quinto della pensione o del salario e prestiti personali con pensione di invalidita, a condizioni più favorevoli rispetto a quelle standard di mercato. I vantaggi possono includere tassi di interesse più bassi, costi ridotti, e procedure semplificate per la richiesta e l'erogazione del prestito.

INPS intermediario per la Cessione del Quinto su pensione

La cessione del quinto, in particolare, è una forma di prestito che permette ai pensionati e ai dipendenti pubblici di impegnare fino a un quinto della propria pensione o stipendio per il rimborso del prestito. L'INPS funge da intermediario per la trattenuta e il pagamento della rata direttamente al creditore, garantendo così la sicurezza del rimborso per l'istituzione finanziaria e semplificando la gestione del prestito per il mutuatario.

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Assicurazione sulla vita inclusa per prestiti agevolati per invalidi civili

Per i pensionati, l'INPS offre anche la possibilità di accedere a prestiti convenzionati con l'assicurazione sulla vita inclusa, che copre il rischio di decesso del mutuatario prima della completa restituzione del debito, proteggendo così sia il creditore sia gli eredi del debitore.

Per usufruire di queste condizioni vantaggiose, è necessario che il pensionato o il dipendente pubblico si rivolga a una delle istituzioni finanziarie che hanno sottoscritto la convenzione con l'INPS. Questi accordi sono periodicamente aggiornati, e l'elenco delle banche e società finanziarie convenzionate è disponibile sul sito dell'INPS o presso i suoi uffici.

Chi fa prestiti a pensionati fino a 80 anni?

In Italia e in molti altri paesi, l'età può essere un fattore limitante per l'accesso ai prestiti tradizionali, in quanto le banche e le altre istituzioni finanziarie tendono a stabilire limiti di età massimi per i mutuatari, al fine di gestire il rischio di credito. Tuttavia, alcune istituzioni finanziarie possono offrire prestiti a persone di età più avanzata, anche fino a 80 anni, ma spesso con determinate condizioni.

Ecco alcune opzioni che potrebbero essere disponibili per chi cerca prestiti fino a 80 anni:

  1. Prestiti personali: Alcune banche o società finanziarie possono offrire prestiti personali a persone anziane, ma con durate più brevi e importi più limitati.
  2. Cessione del quinto: Questo tipo di prestito è spesso disponibile per i pensionati e prevede che il rimborso avvenga tramite una trattenuta mensile che non può superare il quinto della pensione. L'età massima per richiedere questo tipo di prestito può essere anche superiore a 80 anni, ma dipende dalle politiche dell'istituto di credito e dall'assicurazione sulla vita che copre il credito.
  3. Prestiti vitalizi ipotecari: Questo prodotto finanziario permette ai proprietari di immobili di ottenere un prestito utilizzando la propria casa come garanzia, senza doverla vendere o lasciare. L'età avanzata può essere un requisito per accedere a questi prestiti, e in alcuni casi l'età minima richiesta può essere sui 60-70 anni.
  4. Prestiti con garante: Avere un garante più giovane e con una solida posizione finanziaria può aumentare le possibilità di ottenere un prestito anche a un'età avanzata.
  5. Finanziamenti peer-to-peer (P2P): Alcune piattaforme di prestito P2P potrebbero non avere limiti di età rigidi come le banche tradizionali, trovate alcune piattaforme in questo nostro articolo p2p lending.

Chi fa prestiti fino a 90 anni?

Ottenere un prestito a 90 anni può essere complesso, poiché molte istituzioni finanziarie stabiliscono limiti di età per i mutuatari per mitigare i rischi associati all'età avanzata.

Tuttavia, ci sono alcune opzioni che possono essere disponibili per gli anziani, alcune sono simili a quelle indicate sopra per gli ottantenni:

  1. Cessione del Quinto della Pensione: Questo tipo di prestito è spesso accessibile ai pensionati italiani fino a un'età avanzata. Il rimborso del prestito avviene tramite una detrazione diretta dalla pensione, che non può eccedere il quinto dell'importo mensile. Alcune compagnie assicurative possono offrire copertura fino a un'età molto avanzata, il che può permettere ai pensionati di ottenere un prestito anche a 90 anni.
  2. Prestiti Vitalizi Ipotecari: Questo prodotto è specificamente progettato per gli anziani che sono proprietari di immobili. Consente di ottenere liquidità con la garanzia della propria abitazione. Il debito non deve essere rimborsato fino al decesso del mutuatario o alla vendita dell'immobile.
  3. Prestiti con Garante: Un individuo di età inferiore con una buona solvibilità finanziaria può agire come garante per il prestito. Questo può aumentare la possibilità di ottenere un prestito anche a un'età avanzata.
  4. Microcredito: Alcune organizzazioni offrono piccoli prestiti a persone che potrebbero non avere accesso al credito tradizionale, inclusi gli anziani.
  5. Istituti di Credito Specializzati: Alcuni istituti di credito possono specializzarsi in prodotti finanziari per anziani e potrebbero avere politiche più flessibili riguardo all'età dei mutuatari.

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